Lo sport fa bene a tutti, ma alle persone con disabilità anche di più. Perché oltre al beneficio fisico è forte quello per lo spirito: il piacere di stare in gruppo, la soddisfazione di raggiungere con fatica un obbiettivo e l’entusiasmo di provare una nuova disciplina. Tutte esperienze che per loro non sempre sono frequenti. Per questo valgono doppio le opportunità di sport e socializzazione che l’Anfass delle Sinistra Piave, col sostegno del Centro di servizio per il volontariato, organizza a beneficio di persone con disabilità che frequentano strutture di Vittorio Veneto e dintorni.

Già quattordici i corsi di mountain bike realizzati negli anni scorsi: tutti guidati dal vittoriese Ezio Borga e dai suoi collaboratori della Eurobike. Il passo successivo è stato lo spinning, l’evoluzione della vetusta cyclette. Il corso, nello spazio messo a disposizione dal Bobadilla Club, è durato per quattro sabati pomeriggio: dodici allievi assieme a Borga e i suoi collaboratori Vittorio Zanella, Maria Cardinale e Tiziano Bartolin. A conclusione una premiazione per tutti partecipanti, alla presenza dell’assessore al Sociale di Vittorio Veneto Giuseppe Maso e della Dott.sa Renata Da Re Presidente provinciale Anfass.

Lo spinning è stato scelto anche per ragioni tecniche. «Spesso – spiega Borga – le persone con disabilità hanno problemi i equilibrio. Su una bici ferma, come quella da spinning, possono imparare meglio».

Spinning non è solo pedalare. «Si procede a ritmo di musica, e questo aiuta la coordinazione. Inoltre imparano ad alzarsi sui pedali per forzare certi passaggi, variano la posizione delle mani, si abituano a prendere la borraccia mentre pedalano, dato che per tutta l’ora di allenamento non ci si ferma».

Il valore dell’esperienza, e il valore di chi la propone, emerge anche dai piccoli particolari. «Abbiamo provato a fare allenamento in una stanza quasi buia, illuminata solo da luci psichedeliche: per loro è stata un’esperienza esaltante».

Non è spinning per disabili: è spinning. Spinning in cui importante quanto l’allenamento, anzi “sacra” come dice Borga, è la merenda finale. Perché è l’occasione per stare insieme da amici.

Borga è così soddisfatto, ed entusiasta, dell’esito di questo corso di spinning nato come sperimentazione, che da quanto fatto trarrà un protocollo, un modello di allenamento, che presenterà alla Federazione italiana spinning. E già ha in mente nuovi corsi a Vittorio Veneto con alcuni altri dei 30 disabili coinvolti nei corsi sportivi Anfass.

L’Azione